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Orgoglio Ateo
27 marzo 2012
Mentre a New York continua l’Occupy Wall Street, sempre negli Usa si è tenuta la prima grande manifestazione degli atei. Sabato 24 marzo, lungo il National Mall di Washington D.C., si sono incontrate più di 20.000 persone per ilReason Rally, il raduno della ragione.
David Silverman, presidente dall’Associazione Atei Americani e David Niose, presidente dell’Associazione Americana Umanisti, sono i promotori del meeting da loro stessi definito la “Woodstock degli atei”. Sul sito del Reason Rally lo scorso 14 settembre appare l’invito a partecipare al primo incontro che vuole mettere insieme tutte le organizzazioni laiche del Paese. Ed effettivamente hanno poi aderito tantissime associazioni e organizzazioni umaniste, laiche ed atee americane. Presenti sul palco uomini di scienza, blogger, studenti, musicisti, attori, scrittori e registi. Nonostante la pioggia la manifestazione si è tenuta come previsto, si sono alternati brevi e sentiti discorsi dei relatori e interventi artistici dei vari performer presenti. Gli ospiti di punta sono stati lo scienziato biogenetico Richard Dawkins, autore di numerosi libri e creatore della Fondazione Richard Dawkins per la Ragione e la Scienza; il cosmologo e astrofisico Lawrence Krauss; Taslima Nasrin autrice di oltre trenta libri, attivista per la parità tra i sessi e i diritti umani; la leggendaria rockband californiana Bad Religion.
La connotazione pacifista è palese e sarebbe stato assurdo pensare il contrario, visto il nome che porta la manifestazione, raduno della ragione. La folla – costituita anche da anziani e bambini – munita di ombrelli e impermeabili, riunita sotto il palco ha partecipato sorridente e composta, confermando le parole del blogger Hemant Metha: «La verità è che ogni volta la parola ateo è sempre accompagnata da un aggettivo negativo “ateo arrabbiato, “ateo militante” “ateo irriducibile” e ciò deve cambiare. Ci sono anche atei sorridenti e felici».
E’ la prima volta nella storia che accade un evento di questo genere, in particolare nella religiosa terra americana. Persone provenienti da diverse parti dell’America centrale si sono date appuntamento per chiedere che siano rispettati anche i diritti costituzionali degli atei. Molti partecipanti hanno mostrato il cartello “Sono ateo e voto” questo perché negli Usa non è mai esistito un presidente non religioso o che non abbia mostrato pubblicamente la sua appartenenza religiosa. Anche tra i candidati premier alle prossime elezioni non risulta esserci alcun ateo. Al Reason Rally ha partecipato un solo politico, il democratico Pete Stark, il che la dice lunga sul tabù americano riguardo all’ateismo. Essere ateo secondo i politici americani evidentemente non è vantaggioso per l’accumulo di voti, anche se, spiega David Niose, «l’American Religious Survey, che è il più accurato censimento delle credenze religiose, stima a 34 milioni gli americani che non aderiscono ad alcuna religione, cioè il 15% della popolazione. Hanno un orientamento politico prevalente atei, agnostici e non-credenti che hanno votato per il 75% in favore di Barack Obama nel 2008. Poche constituency sono così compatte. Eppure anche i politici di sinistra li ignorano».
Si spera che da questo momento in poi la presenza dei laici e degli atei tra gli elettori verrà presa maggiormente in considerazione, ora che si sono rese evidenti la loro presenza e le loro istanze. Non sarebbe male se un giorno anche gli italiani prendessero esempio dai cugini americani mostrando al mondo il proprio orgoglio ateo, così nelle piazze come nelle Istituzioni.