Anticoncezionali, ecco il preservativo femminile. Addio pillola?

Anticoncezionali, ecco il preservativo femminile. Addio pillola?

In Francia la Fedra diventa gratuita per le minorenni, ma nei rapporti sessuali resta il rischio di malattie specie per le donne. La soluzione potrebbe essere il Femidom.
Sara De Santis
mercoledì 31 ottobre 2012

E’ con maggioranza assoluta che il Partito socialista francese ha approvato in Parlamento la pillola gratuita per tutte le ragazze adolescenti. Il ministro della Sanità, Marisol Touraine, è riuscita in sei giorni a far passare l’emendamento che propone il rimborso integrale da parte dello Stato della contraccezione per le minorenni tra i quindici e i diciotto anni. Tale emendamento, inserito nella legge finanziaria sul sistema pubblico d’assistenza per il 2013, prevede che anche l’aborto sia a totale carico dello Stato, mentre prima restava alla donna circa il 30 per cento della spesa. Ciò che segna la grande differenza rispetto al passato è la facilità con cui le adolescenti potranno accedere all’uso della pillola anticoncezionale, cioè in completo anonimato, senza l’obbligo della presenza dei genitori e presso diverse strutture pubbliche o il medico di famiglia. Il provvedimento mira a diminuire le gravidanze indesiderate tra le minorenni – che arrivano a 10 mila all’anno, di cui circa l’80 per cento si conclude con l’aborto – e ridurre la spesa sanitaria. A questo proposito, ci tiene a precisare il ministro per i Diritti delle donne Vallaud-Belkacem che ci sarà «un risparmio di circa 60 euro per ogni ragazza. Attualmente, anche quando si fanno fare una ricetta a loro nome, il rimborso massimo al quale possono arrivare è il 65 per cento della spesa totale. La misura riguarderà più di un milione di ragazze».

In questi stessi giorni da New York arriva l’ennesimo allarme proprio sulla pillola anticoncezionale. L’American college of Obstetricians and gynecologists afferma che la nuova versione della pillola anticoncezionale, che contiene l’ormone drospirenone, ha un rischio leggermente aumentato di formazione di trombi rispetto alle formulazioni più vecchie. Su 10 mila donne che ne fanno uso ogni anno, ci sono da tre a nove casi di tromboembolia. «Anche se rimane molto basso con qualunque tipo di pillola – spiegano gli autori – le donne dovrebbero essere avvertite del rischio leggermente aumentato». Anche se le percentuali sono minime, i rischi (trombosi, problemi circolatori) e gli effetti indesiderati (aumento di peso, ritenzione idrica) del contraccettivo a rilascio ormonale non sono da sottovalutare, ecco perché è sempre il medico che deve valutare se la donna può o meno assumere tale farmaco.
La scelta del governo francese, perciò, è da una lato condivisibile perché mira a risolvere il problema delle gravidanze indesiderate delle adolescenti e delle spese pubblica, dall’altro però non va a favore di tutte le donne, perché appunto non tutte possono usare la pillola. Considerando, inoltre, che non sempre il medico è in grado di prevedere i rischi, per assurdo, con l’aumento di malattie si rischia di gravare proprio sulla Sanità pubblica. Una spesa che renderebbe vano questo tentativo di risparmio.

Tutelare i diritti di tutte le donne eppure è molto semplice: basta usare il preservativo. Il profilattico tiene lontane gravidanze e soprattutto la trasmissione di malattie veneree e Hiv. Uno dei motivi principali per cui non si usa il condom – oltre all’ignoranza culturale – risiede nell’insoddisfazione sessuale che può provare l’uomo. Da qui la decisione generalmente prende due strade: il coito interrotto o la pillola. In entrambi i casi la responsabilità ricade esclusivamente sulla donna, che – nei migliori dei casi – sceglie la pillola. Quasi nessuno in Italia sa che dal 1992 esiste il preservativo della donna. Il Femidom, versione femminile del condom, rende libere davvero le donne di gestire in totale autonomia la propria vita sessuale e la propria salute. La forma del Femidom è del tutto simile al profilattico classico, solo che viene inserito nella vagina. Il materiale più usato è il poliuretano, non provoca allergie ed è più resistente del lattice. Può essere inserito anche 8 ore prima ed estratto dopo un paio d’ore dal rapporto. I vantaggi sono anche per l’uomo, visto che è totalmente assente il rischio di riduzione della sensibilità, che costituisce il limite primario del profilattico classico. I limiti giganteschi sono esclusivamente la reperibilità e i costi del prodotto. Il Femidom si può acquistare in farmacia dietro prenotazione, in alcuni sexy shop o via Internet. I costi fanno arrossire, se si paragonano ai preservativi soliti. Ci si aggira attorno ai 2 euro l’uno o 6 euro a confezione (3 pezzi). In Italia ci viene incontro solo la Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids), che come con i preservativi, mette a disposizione il femidom gratuitamente.

Lo scorso 12 settembre, in occasione della prima Giornata internazionale del condom femminile, la Lila ha dichiarato che «distribuito gratuitamente in diverse città dell’Europa e degli Stati Uniti, e inserito anche su impulso di Unaids e Oms nei programmi di prevenzione nei Paesi a basso reddito, in Italia il Femidom resta un oggetto aneddotico. Ignorato da strutture sanitarie e ginecologi, rifiutato ancora più (se possibile) del condom maschile da vertici governativi che preferiscono, quando si parla di salute pubblica, disquisire di bollicine nelle bevande più che di preservativi, il Femidom resta così l’oggetto misterioso, di cui poco si sa e che ancora meno si usa. C’è bisogno del sostegno di tutte e di tutti per far sì che il Femidom sia finalmente conosciuto per quello che è: un efficace strumento di prevenzione e di empowerment femminile».

Sara De Santis

Da Cronache Laiche