Ricordati che devi morire! Sì, mo me lo segno

Ricordati che devi morire! Sì, mo me lo segno

6 giugno 2012

Oggi avremmo dovuto essere tutti morti. Nella notte tra il 5 e il 6 giugno, infatti, l’allineamento di Sole, Venere e Terra avrebbe dovuto provocare disastri tali da annientare i 7 miliardi di abitanti terrestri in un colpo solo. Se siamo ancora qui, evidentemente la profezia era sbagliata. Ma non dovevamo morire il 21 dicembre 2012? Da qualche anno sapevamo che sarebbe stata questa la data del calendario Maya che presagiva la fine del mondo. Eppure in molti negli ultimi tempi avevano lanciato l’allarme, spiegando che il calcolo era stato approssimativo e che la fine sarebbe stata ben prima del solstizio d’inverno. Ha fatto male chi ha creduto a queste voci di corridoio. A questo punto è opportuno rimettere mano all’agenda, cancellare la voce “fine del mondo” sul 5 giugno e riscriverla sul prossimo 21 dicembre. Attenzione, però, perché anche quella data potrebbe essere errata. Prima di rischiare ulteriori cancellature, è importante tenere presente ciò che ha dichiarato la Nasa nel lontano 2010. Gli interpreti new age – ammoniti duramente – avevano infatti calcolato male il complicato calendario del lungo ciclo, studiato dai Maya. La Nasa ci ha tenuto a precisare che l’Apocalisse sarà tra un paio di millenni, cioè nell’anno 4946. La data esatta non ci è ancora pervenuta, ma non disperiamo, presto o tardi qualcuno ci illuminerà.

Chi non si fida, può seguire la ricca schiera di pensatori, religiosi o autori di libri che dimostrano con teorie, a loro dire inconfutabili, che il mondo si spegnerà entro quest’anno e prepararsi a un gran finale, magari un suicidio di massa dal lontano sapore stoico. I più moderati possono preferire le speranze della sempreverde Apocalisse. Le teorie apocalittiche, che risalgono agli ebrei e agli islamici e poi confluite nel Libro di Giovanni, condiviso da cattolici, cristiani e da sette varie, ci ricordano che solo alcuni si salveranno. In questo caso è bene utilizzare i pochi mesi rimasti per chiedere venia dei propri peccati, fare buone azioni e sperare di rientrare nel numero stabilito (anch’esso da confermare). I moderati del fronte new age offrono invece una versione moderna dell’Apocalisse. Non è difficile infatti rimediare una serie di consigli per evitare terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche, disgelo dei ghiacciai e alluvioni. In questo caso non c’è numero chiuso, basta sapere che sono sconsigliate località vicine al mare, zone sismiche, polari e  nei pressi di centrali nucleari. Bisogna solo affrettarsi a prenotare per tempo, poiché i luoghi esclusi dalle calamità non sono propriamente mete turistiche. Chi ci tiene alla pelle, si armi di spirito di avventura e senso pratico e cerchi di trovare riparo oltre i 3mila metri di altitudine.

C’è ovviamente chi fa parte della larga fetta di scettici e razionalisti, che ironizza o ignora tali teorie e chi si avvale della memoria, personale o di studio, per ricordare le numerose date di fine mondo, per ora, mai avveratesi. E’ bene ricordarne qualcuna. La più recente fu lo scorso anno, prevista per il 21 maggio. Anche i più giovani ricorderanno la mancata fine del 2000, presagio simile a quello indicato per il millennio precedente. Si ricordano poi in questo secolo il marzo del 1997, fortemente caldeggiato dalla setta Heaven’s Gate. L’anno 1993, sempre attorno ad una setta. Il 13 settembre 1988, indicato addirittura da un ex ingegnere della Nasa, Edgar Whisenant. L’anno 1982 in cui l’allineamento di alcuni pianeti avrebbe dovuto provocare l’inondazione totale della California. Il 1969, anno che secondo Charles Manson avrebbe dovuto segnare la fine del mondo. Manson, di fronte al fallimento del presagio, portò la sua gang a compiere omicidi razziali. Ci sono poi numerose date fornite dai Testimoni di Geova arrivate fino al 1914, che fecero coincidere forzatamente con la Prima guerra mondiale. Andando più indietro, l’anno 1533 doveva essere l’ultimo per il luterano Stifel, in base a calcoli ottenuti dall’incrocio di numeri e date contenuti nella Bibbia e infine il famoso anno 1000, che ruotava attorno alla frase di Cristo “Mille e non più mille”.

E gli indecisi? Prima di decidere, possono approfittarne per leggere – quando uscirà – il libro di Mafe De Baggis, che a marzo ha raccolto su Twitter #2012 cose da fare prima della fine del mondo. Un modo di certo non medioevale di esorcizzare collettivamente la paura della fine della vita, qualunque sarà il momento.

di Sara De Santis

da Cronache Laiche